Mazzarrona di Veronica Tomassini su La miglior letteratura d’Italia

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La miglior letteratura italiana: Mazzarrona

Il libro è stato inserito fra i migliori libri italiani da http://libros.centrsim.ru/

Intervista a Veronica Tomassini, autrice dello splendido romanzo “Mazzarrona“: “Ho tentato di seppellire il deserto della mia giovinezza. La periferia che ho raccontato è il manifesto esatto di un Sud deteriore, realistico, non da plaquette folcloristica, non un Sud inno fasullo alle varie Marianna Ucrìa, Bocchemurate e così via. Nell’infimo ho intercettato il suo esatto contrario, nella finitezza delle cose, l’inspiegabilità dell’Assoluto ”
Una seconda pelle, questa è la scrittura per Veronica Tomassini e come tale si impregna di ogni violazione, oltraggio, emozione, lode. Mazzarrona (ne abbiamo scritto qui), pubblicato da Miraggi edizioni, ultimo bellissimo e abbacinante romanzo della scrittrice siciliana, candidato per poco al Premio Strega, è ambientato nell’omonimo quartiere di periferia, a Siracusa. Il mondo raccontato è quello acre degli emarginati, delle «creature esangui», dei tossici. Al centro della narrazione, la voce di una adolescente innamorata di Massimo, un eroinomane anaffettivo. A Mazzarrona, fra quelle campagne spettrali, il cemento e le lamiere e [...]

Marco Proietti Mancini è nato a Roma nel 1961, ha iniziato a scrivere (sui muri di casa) appena in grado di impugnare una matita e non ha smesso più. A distanza di quasi mezzo secolo non è ancora uno “scrittore pentito” e continua a scrivere ovunque sia possibile, con qualsiasi strumento possibile, racconti, antologie, recensioni letterarie, e tanto, tanto (troppo?) social network. Ha due figli e grazie a Dio, nonostante il pessimo esempio, pare non si interessino alla letteratura. Come tutti gli scrittori anche lui ha subito i rifiuti degli editori importanti. Qualcuno già vocifera che abbia il cassetto pieno di inediti che invaderanno le librerie nei prossimi anni. Scenario apocalittico.
Che mi dici a proposito della scrittura?
Ho iniziato ad avere la pretesa di scrivere molto presto, scrivere nel senso di “costruire storie”, di articolare qualcosa che andasse oltre il pensierino o il tema del compito in classe. A quattordici anni ho [...]

A distanza di due anni da “L’altro addio” torni negli scaffali con un libro che già si candida a importanti riconoscimenti, come l’annunciata candidatura al Premio Strega 2019: emozioni, aspettative?
«Sì, molte più di quelle che hanno accompagnato gli altri romanzi.
Sono – come dire – un po’ arrabbiata, voglio esserci, ho talento a occhio e croce, posso
farcela, posso persino pretendere di raggiungere qualche traguardo. Riguardo lo Strega, moltissima emozione!»

Qual è la tematica di “Mazzarrona”?
«La periferia, l’eroina».
Cosa ti ha ispirato la storia narrata?
«La mia adolescenza. la mia giovinezza. Deserti.
La cosa peggiore che mi potesse accadere: i sette anni di Mazzarrona.
Mazzarrona è la metafora di un fallimento civile non solo personale,
di un lungo sonno, del mondo che arretra proprio lì, in quella riserva
indiana di disadattati, dove frana una morale collettiva o un senso di
giustizia. Oggi come allora».

Viola Di Grado, catanese, classe 1987, pluritradotta, è tornata in libreria con un nuovo romanzo, “Fuoco al cielo” (La nave di Teseo), la considero una delle più belle voci della narrativa contemporanea. Di lei dice Michael Cunningham: “è una scrittrice potentissima”. E difatti, leggendola, visionaria e antichissima, chirurgica e lacerante, si staglia la sua poetica, lei stessa, aliena, fuori da qui, creatura che restituisce, in questo suo “Fuoco al cielo”, l’amore straniero e mostruoso, come solo può esserlo l’amore. Tamara e Vladimir, un villaggio nei perimetri non collocabili della Siberia, nel non luogo della “città segreta”, di quel terrore sovietico post staliniano, in un domani terrorifico di minaccia nucleare: Viola racconta la tenerezza violenta (perdonate l’ossimoro) di un amore, lo straniero, capace di ingenerare l’orrore e il raccapriccio, dentro possiamo notare ogni folgorante simbolismo della condizione umana. L’ho intervistata.
L’amore è il grande protagonista stavolta, l’amore che è lo straniero, l’inaudito. Qual è stata [...]

MAZZARRONA di Veronica Tomassini (Miraggi edizioni)
* * *
La bohème guasta e innocente di “Mazzarrona”, il romanzo di Veronica Tomassini
di Daniela Sessa
Non c’è l’arte che fu lo sfondo alla malattia dei quattro giovani pucciniani. Qui c’è l’eroina. Non c’è nemmeno il fascino del quartiere latino di Parigi. Qui c’è una teoria di palazzoni di cemento del quartiere Mazzarrona di Siracusa. Ma di quel mondo sognatore e ribelle, senza acuti e con tanta disillusione, pare arrivare l’eco tra le pagine bellissime di “Mazzarrona”, l’ultimo romanzo di Veronica Tomassini. Sì, bellissime. Così sarà immediatamente chiaro il senso delle righe che seguono. Che vogliono essere non tanto una recensione quanto lo sguardo ammirato davanti a una scrittura vertiginosa e luminosa prestata a una storia di disagio, di paure, di lotte, di amore, di morte. Raccontato da Veronica Tomassini, quel quartiere – che a Siracusa rappresenta la periferia umana prima che urbana [...]

https://www.youtube.com/watch?v=ojGcTAkCfJQ&fbclid=IwAR0w4Cb7XHpMTNvWZfzzdXuHwa8Wg0mD3FUhBcEBIpc_8E6DxnFUtkv6j3g

Genius e Proietti Mancini

MARCO PROIETTI MANCINI: “IO SCRIVO SEMPRE DI GETTO E DI ISTINTO” Interviste, Rivista By Paolo Restuccia

Marco Proietti Mancini ha da poco pubblicato un nuovo libro di racconti, Non serve nascondersi(Miraggi edizioni), dopo diversi romanzi e altre raccolte. Romano, ama scrivere storie nelle quali oltre a lui si riconosce facilmente anche il suo pubblico, come la trilogia Da parte di PadreGli anni belliIl coraggio delle madri e i romanzi Oltre gli occhi e La terapia del dolore. Instancabile, fa anche il curatore di antologie e il giurato nei premi letterari. Ci è venuta voglia di ascoltarlo, leggendo i suoi racconti che vogliono prendere posizione con forza in una realtà sempre più oscura e difficile da sopportare.

La tua raccolta di racconti si apre con una dedica suggestiva: “Questo libro è dedicato a tutti quelli che si sentono diversi. Siete diversi, siamo diversi, siamo unici. Siamo ricchi”. A parte il contenuto dei racconti che in effetti la giustifica, [...]

Con “Non Ancora” Cristina Pacinotti vince il Premio InediTo 2019.

Questa la motivazione:

 

Non ancora di Cristina Pacinotti Ottima maturità espressiva e originale costruzione dell’intreccio. I numerosi personaggi, che si relazionano tra loro e con la protagonista nel corso del romanzo, risultano accattivanti e sfaccettati. La tematica/filosofia del “non ancora” è così universale e contemporanea da coinvolgere e invitare all’immedesimazione uno spettro certamente ampio (oltreché vario) di potenziali lettori. Un particolare pregio è rappresentato dalla molteplicità dei toni: l’autrice mostra mestiere nel descrivere situazioni comiche, erotiche o drammatiche, passando con scioltezza dalle une alle altre, memore sempre della lezione di Calvino sul valore della “leggerezza”, che infatti permea l’intero testo rendendo fluida e piacevole la sua lettura, pur senza rinunciare a far riflettere.

 

 

https://www.premioinedito.it/2019

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